Si discute da tempo sulla necessità di “organizzare” le informazioni
immesse in rete dai blog (ma non solo). I post più recenti (dei signori
esplorano la questione dal punto di vista prettamente tecnico.
Allo stesso tempo Quinto Stato propone l’ennesima directory
di blog organizzati in base ai contenuti. Come ho già avuto modo di dire (ma è una cosa di
per sè evidente) è impossibile classificare un blog in base a categorie basate su
argomenti precisi, perchè un blog finisce sempre per essere un contenitore
di punti di vista su cose molto diverse fra loro. Questa operazione di etichettatura, invece,
può essere tentata “non” sui blog, ma su quella che io chiamerei l’unità minima di senso:
il singolo post.
L’approccio più tecnico, invece, è sicuramente interessante. I feed RSS e gli SMBmeta Tags
facilitano di molto il lavoro di data-mining. Ma sono solo un piccolo passo verso quello che davvero
cerchiamo, che assomiglia molto al web semantico. Su questo versante i tempi mi sembrano lunghi, ma
bisogna pur sviluppare la tecnologia poco alla volta.
Se parliamo di sviluppo in tempi brevi, io ho qualche perplessità di base su queste proposte perchè
non sono un tecnico (nè un programmatore) e capisco le difficoltà implicite nell’utilizzo
dei feed RSS ma anche dei news aggregator. Il fatto che il loro utilizzo e la loro
implementazione non siano immediati e trasportabili (il news aggregator, se cambio pc
lo devo installare o riconfigurare) pone dei limiti forti all’affermazione di uno standard.
Il blog si è affermato perchè richiede una capacità tecnologica individuale praticamente
nulla. E per gli strumenti a supporto, credo, la logica deve essere la stessa.
Al di là di questo, la soluzione prettamente tecnica ci priva di tutte le sfumature
semantiche. Dal tono del discorso fino alla comunicazione implicita nel layout di cui
parlava Vic in un commento
ad un mio post.
In definitiva, io credo che qualsiasi ‘aggregazione’ debba poter essere fatta sfruttando
il web, in maniera intuitiva e senza dover installare altri programmi (perchè devo poterla utilizzare
da casa, dal lavoro, dal pc di un amico, da un internet cafè). E credo che, per essere
davvero utile, debba veicolare delle informazioni addizionali che i software attuali
non possono rilevare.
Per fare un esperimento ho montato un
come lo intendo io. Ho invitato una quarantina di blogger a partecipare (il numero
può crescere fino a “n”, può persino non essere subordinato ad una password), permettendo loro di inserire (con una operazione che richiede
pochi secondi) i titoli dei post appena pubblicati, e delle informazioni sull’argomento
e sul tono. Il numero (o il tipo) di informazioni addizionali può essere variato.
Il meccanismo è semplice: scrivo un post, lo pubblico, faccio una capatina sulla
pagina che mi permette di inserirlo nel Blog Aggregator e spendo 20 secondi per
trascrivere titolo e permalink.
Il risultato è che i post appaiono suddivisi per argomento (e non per blog).
L’utente può (basta un modem e un browser) consultare
l’elenco discriminando per agomento e tono (magari ha poco tempo e i post scherzosi
sono un disturbo), puntando direttamente al post che gli interessa.
Lo svantaggio è che ci vuole una azione da parte del blogger (registrare il post),
ma il beneficio è notevole (in termini di attenzione per il blogger, in semplicità
d’uso per il lettore).
Infine, va superata (secondo me) la superstizione del controllo della totalità
delle informazioni. E’ vero che un blogger potrebbe non aver voglia di segnalare
i suoi post, ma è anche vero che potrebbe non aver voglia di implementare i
feed RSS. Io credo, poi, che la “selezione” sia una possibilità offerta all’utente.
I blog che ho invitato, infatti, hanno una buona probabilità (IMHO) di generare interesse
nei visitatori di Blog Notes. Ed è una cosa che potrebbe essere apprezzata. Purtroppo ho dovuto escludere (per ovvie ragioni) i blog che non hanno i permalink.
Io ci ho lavorato un paio d’ore (domani renderò possibile la “correzione” delle
informazioni). L’idea è quella di sperimentare il sistema per un po’, raccogliendo
idee e suggerimenti. Poi gli sviluppi sono notevoli: si può, ad esempio, dare
all’utente l’opzione di registrarsi e personalizzarsi l’interfaccia (selezionando
gli argomenti e i blog che gli interessano). Ma non solo: si possono legare tra loro i psot correlati. E si può fare altro. Come dice un proverbio catalano, “al mondo
ci sono più soluzioni che salsicce”.